L’energia geotermica è l’energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia rinnovabile.
Il calore della Terra è l’energia naturale che da sempre accompagna la storia dell’uomo fin dalle sue origini.
La geotermia consiste nel convogliare i vapori provenienti dalle sorgenti d’acqua del sottosuolo verso apposite turbine adibite alla produzione di energia elettrica e riutilizzando il vapore acqueo per il riscaldamento, le coltivazioni in serra e il termalismo.
Penetrando in profondità a partire dalla superficie terrestre, la temperatura diventa gradualmente più elevata, aumentando di circa 30°C per km. I giacimenti di questa energia sono, però, dispersi e a profondità così elevate da impedirne lo sfruttamento. Per estrarre e usare il calore imprigionato nella Terra, è necessario individuare le zone dove questo si è concentrato: il serbatoio o giacimento geotermico.
Generare elettricità
Applicazioni dirette: accanto alle cure termali, l’acqua calda geotermica viene usata per riscaldare serre per la floricoltura e l’orticoltura, vasche per l’itticoltura, per pastorizzare il latte, per essiccare cipolle o legname, per lavare la lana;
Riscaldamento di edifici, sia privati che pubblici, o di interi quartieri;
Mantenere sgombre dalla neve strade e scalinate o per far crescere ortaggi e piante senza chiuderli nelle serre;
Nei sistemi a pompe di calore producono caldo in inverno e fresco in estate, consumando pochissima elettricità e sfruttando la temperatura del terreno.
1 Scambiatore di calore
2 Riscaldamento sottopavimento
3 Pompa di calore
4 Serbatoio di acqua calda
Le componenti di un impianto ad energia geotermica sono tre:
una o più pompe di calore normalmente collocate all’interno dell’edificio,
un insieme di tubi opportunamente interrati per scambiare calore con il terreno,
un sistema di scambio di calore con l’ambiente interno.
L’installazione degli impianti geotermici è semplice e veloce, il circuito non provoca alcun disturbo al terreno circostante, ha una lunga vita e richiede bassa manutenzione. Inoltre il sistema è molto sicuro: non c’è combustione, fiamma aperta, gas nell’aria che respiri, residui di particolato che si depositano nell’ambiente dove si vive o si lavora, e consuma in assoluto il minimo quantitativo di risorse naturali.
Gli studi geologici ed idrogeologici sono il punto di partenza di ogni programma di esplorazione. Il loro scopo principale è quello di definire la posizione e l’estensione delle aree da
investigare con maggiore dettaglio e di suggerire i metodi di esplorazione più adatti per queste aree. Gli studi geologici ed idrogeologici hanno una grande importanza per tutte le fasi successive della ricerca geotermica, sino alla localizzazione dei pozzi esplorativi e di produzione.
La prospezione geochimica rappresenta un ottimo mezzo per stabilire se un sistema geotermico è ad acqua o a vapore dominante, per prevedere la temperatura minima del serbatoio, per stimare l’omogeneità dell’apporto di acqua.
La prospezione geofisica ha lo scopo di ottenere indirettamente, dalla superficie o da intervalli di profondità vicini alla superficie, i parametri fisici delle formazioni geologiche profonde.
La perforazione dei pozzi esplorativi è la fase finale di ogni programma di esplorazione ed è il solo metodo che permette di definire con certezza le caratteristiche di un serbatoio
geotermico e di valutarne il potenziale. I dati forniti dai sondaggi esplorativi hanno lo scopo di verificare le ipotesi ed i modelli elaborati con i risultati dell’esplorazione di superficie. Essi inoltre devono confermare che il serbatoio è produttivo e contiene fluidi in quantità adeguata e con caratteristiche adatte all’utilizzazione prevista.
Posizionare i pozzi esplorativi è pertanto un’operazione molto delicata.